venerdì 1 febbraio 2013

I grandi dischi del Rock (Velvet Underground & Nico 1967)



La storia del Rock nelle sue 1000 strade è segnata da gruppi che spesso risultano "sconosciuti" ai più, vi sono però alcune rare eccezioni dove il livello artistico ed innovativo riesce (nel lungo periodo a volte) ad incontrare anche un successo ed una riconoscenza commerciale.

Uno di questi rari casi è rappresentato dal disco d'esordio dei Velvet Underground (Velvet Underground and Nico 1967).

I Velvet sono uno dei complessi più influenti di tutta la storia del Rock (forse, il più influente) perchè hanno spianato la strada non ad un solo genere che si sarebbe sviluppato in futuro ma a più di uno. In questo disco si trovano le basi del rock pessimistico e decadente che segnerà la nascita della new wave, del punk, dell'hard rock e anche dell'heavy metal (anche se il primo brano heavy della storia è Sister Ray sempre dei Velvet  ma presente nel loro secondo disco White light White heat 1967).

Cantano la decadenza che nasce dalla metropoli (futura capitale del mondo (Ny) e la decadenza di un mondo diventato Pop che ha ben poco da offrire oltre ad un'esistenza unicamente consumistica. Sembrare è più importante di essere e ognuno di noi può essere solo quello che è in grado di acquistare.

Solo i Doors (sempre nello stesso anno) con il loro esordio trovano le stesse intuizioni e visioni del futuro, il resto della musica rock è rimasto ancorato al blues e alla psicadelia positiva della costa ovest Usa (San Francisco) o di Londra (i primi Pnk Floyd) tralasciando il divismo plastificato dei Beatles o il Merseybeat.

I Velvet e il loro pessimismo cosmico (quasi Leopardiano) insieme a Nico (un'altra grande (e bellissima) artista che di fatto inventerà il rock gotico alcuni anni dopo con Desert Shore 1970), riescono a creare atmosfere che escono dalla realtà del loro tempo. Alcune canzoni hanno poi segnato intere carriere, basti pensare ai Placebo, i quali hanno lavorato ad una discografia intera per cercare di scrivere un'altra Venus in Furs (un pò come quella dei Coldplay che da sempre cercano di scrivere Where the streets have no name ma sono finiti con lo scrivere suonerie per cellulari).Oppure ad Heroin le cui più famose imitazioni sono sicuramente (ma non solo) degli U2 con Bad, Running to stand still, Promenade ecc. I famosi due accordi (1° e 4°) che si ripetono di continuo.

Gli sconfitti e i perdenti vengono rappresentati non più con le sole parole (cantastorie folk) ma con atmosfere sonore. I Velvet suonano la comprensione di come in fondo, l'ideale di vincente e di vittoria per l'uomo sia solo un illusione, nessuno esce vivo dal gioco della vita.

Alla data di pubblicazione il disco venne considerato "spazzatura", i loro concerti erano deserti.

Per riassumere l'importanza del loro lavoro uno degli aneddoti piu` diffusi della musica rock (di Brian Eno) e` che soltanto cento persone acquistarono il primo disco dei Velvet Underground, ma ciascuno di quei cento oggi o e` un critico musicale o e` un musicista rock.

All songs written and composed by Lou Reed unless otherwise noted. 
Side one
No.TitleWriter(s)Length
1."Sunday Morning"  Reed, Cale2:54
2."I'm Waiting for the Man"  4:39
3."Femme Fatale"  2:38
4."Venus in Furs"  5:12
5."Run Run Run"  4:22
6."All Tomorrow's Parties"  6:00
Side two
No.TitleWriter(s)Length
7."Heroin"  7:12
8."There She Goes Again"  2:41
9."I'll Be Your Mirror"  2:14
10."The Black Angel's Death Song"  Reed, Cale3:11
11."European Son"  Reed, Cale, Morrison, Tucker7:46

The Velvet Underground & Nico
  • John Cale – electric viola, piano, celesta on "Sunday Morning", bass guitar, backing vocals
  • Sterling Morrison – guitar, bass guitar, backing vocals
  • Nico – chanteuse, lead vocals on "Femme Fatale", "All Tomorrow's Parties" and "I'll Be Your Mirror"; backing vocals on "Sunday Morning"
  • Lou Reed – vocals, guitar and ostrich guitar
  • Maureen Tucker – percussion
All arrangements are by The Velvet Underground.