martedì 12 febbraio 2013

l'idrato di metano


In questa lotta globale per le materie prime e l'energia, come in una partita a risiko, non si fanno prigionieri.

Leggiamo in questo report d'intelligence stratfor gli ultimi update , da notare come le direzioni non siano certo "verdi" o ecologiche.... quelle sono "frottole" da ufficio marketing per i nuovi cataloghi, a certi livelli si preferiscono ancora le trivelle ai mulini a vento...

via stratfor

L'idrato di metano-II è la forma cubica a facce centrate del clatrato di metano. Sono molecole di gas naturale intrappolate nel ghiaccio. Potrebbero offrire potenzialmente un'abbondante risorsa di energia ampiamente distribuita su scala globale. L'idrato di metano si forma a specifiche temperature e in condizioni di alta pressione. Lungo la crosta artica e in acque profonde (oltre 500 m). Una volta considerate solo come un impaccio per l'estrazioni convenzionali, con le nuove tecnologie queste molecole possono rappresentare una nuova fonte d'energia. Le stime sulle quantità sono molto approssimative ma si aggirano su una cifra che va dai 3.000 trillioni cubi ai 140.000 trillioni di metri cubi. In paragone le riserve di gas naturale convenzionale e gas da bitume (shale-via fracking) contano per 640 trillioni di metri cubi. Il consumo di gas naturale globale nel 2011 è stato di 3,4 trilioni di m3. Esistono comunque ancora molte controindicazioni riguardo all'estrazione e ancora molte ricerche e studi sono da completare. Le principali incognite riguardano la possibile destabilizzazione dei fondali marini.

nel grafico in verde i giacimenti già esplorati in rosso quelli potenziali